Interrogazione: Cara energia, quanto ci costi? 

Introduzione

La recente recrudescenza dei rapporti politici internazionali, che ha portato agli attacchi militari in territorio ucraino, non fa che rendere ancor più critica la situazione relativa al mercato dell’energia in Europa e non solo. Nei prossimi anni sono da prevedere tensioni, volatilità dei prezzi e difficoltà d’approvvigionamento, come già è stato possibile osservare con la recente impennata dei prezzi del petrolio, del gas e dell’elettricità. Aumenti attribuibili a diversi fattori: l’aumento repentino della domanda nella fase post-pandemia, le difficoltà nelle catene d’approvvigionamento, i ritardi logistici, la corsa alla decarbonizzazione e le citate dinamiche geopolitiche.

Nel grafico sottostante (fonte: www.swissinfo.ch – Grafico: ptur Fonte: Indice svizzero dei prezzi al consumo, Ufficio federale di statistica) si può osservare la tendenza dei prezzi dell’elettricità in Europa e in Svizzera.

Per far fronte a questo nuovo contesto energetico e alle relative conseguenze sui consumatori finali (privati e aziende), numerosi Paesi europei sono intervenuti a sostegno dei consumatori. Si pensi al decreto bollette italiano che prevede misure d’intervento per attenuare l’aumento del costi di energia e gas nel secondo trimestre del 2022.

In Svizzera le principali modalità per produrre energia sono il nucleare e l’idroelettrico accompagnati da una produzione rinnovabile crescente, ma abbiamo comunque necessità di importare prodotti petroliferi, gas e anche elettricità (soprattutto in inverno).

“I prezzi di ottobre del gasolio da riscaldamento in Svizzera sono aumentati dell’11,2%, arrivando a costare il 50% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.” (…) “Il costo del gas è aumentato del 6,7% tra settembre e ottobre di quest’anno, secondo le statistiche ufficiali.”1

Sul sito della confederazione troviamo un dato oggettivo sull’aumento dei costi dell’elettricità in Svizzera: “un nucleo familiare tipo pagherà il prossimo anno 21,2 centesimi per chilowattora (ct./kWh), ovvero 0,7 ct./kWh in più (+ 3%) rispetto al 2021.”2

Sappiamo inoltre che la Svizzera nell’ambito degli accordi bilaterali con l’Unione Europea ha abbandonato i colloqui finalizzati a stabilire regole chiare per quanto concerne l’integrazione con il mercato elettrico dell’UE.

Come riportato da Swissgrid “con la fine dei negoziati sull’accordo quadro nel maggio 2021, un accordo sul transito di energia elettrica è diventato una prospettiva lontana. Questo ridurrà potenzialmente in modo massiccio le capacità di importazione ed esportazione della Svizzera senza che noi possiamo farci nulla.”3

I passi della Svizzera

Dando seguito a due rapporti sul tema della sicurezza dell’approvvigionamento nel settore elettrico (elaborati da Elcom, Swissgrid e dalla società di consulenza Frontier Economics), il Consiglio Federale (CF) in data 18.06.2021 ha presentato un messaggio con diverse misure per preservarla: fondi aggiuntivi per l’ampliamento delle centrali idroelettriche, creazione di una riserva energetica, potenziamento delle energie rinnovabili.4

Contemporaneamente sono state analizzate le ripercussioni del mancato accordo con l’UE 5, che potrebbero accentuarsi a partire dal 2025 quando “tutti i gestori delle reti di trasporto europei dovranno mantenere almeno il 70% delle capacità di rete transfrontaliere libere per il commercio di elettricità all’interno dell’UE.”6

Più recentemente, il 16.2.2022, il CF ha concordato una serie di misure in questo ambito. “In caso di situazioni di carenza energetica, il CF ha deciso di creare una riserva di energia idroelettrica già per l’inverno 2022/2023. Questo prevede che i gestori delle centrali di accumulazione trattengano, dietro pagamento di un’indennità, una certa quantità di energia che può essere richiamata quando necessario.”7 In parallelo il Consiglio federale sta pensando alla costruzione di centrali a gas di riserva per fronteggiare i picchi di carico.

Entrambe le riserve, coordinate dal DATEC e i cui costi saranno a carico dei consumatori finali, “potranno essere utilizzate solo in situazioni eccezionali e solo se il mercato dell’energia elettrica non sarà in grado di soddisfare temporaneamente la domanda, e non dovranno provocare distorsioni di mercato“.

Un altro intento del CF consiste nello sfruttare il potenziale di incremento dell’efficienza elettrica esistente attraverso “l’aumento degli incentivi per la sostituzione dei riscaldamenti elettrici o vincoli per l’illuminazione degli edifici ad uso commerciale e industriale”. Oltre a ciò, anche “i requisiti minimi per vari apparecchi elettrici dovranno essere resi più severi”.

Tutti questi elementi fanno pensare a un imminente periodo critico per quanto concerne l’approvigionamento energetico che condurrà, come sta già accadendo, ad un aumento marcato del costo dell’energia elettrica che si ripercuoterà sia sulle aziende che sulle economie domestiche.

Sulla base di questi elementi, facendo uso delle facoltà di cui all’art. 98 LGC/Consiglio di Stato, a nome del Gruppo PPD+GG formulo al Consiglio di Stato le seguenti domande:

1.) Il Consiglio di Stato è al corrente dell’andamento e dell’evoluzione del prezzo dell’energia?

2.) Il Consiglio di Stato è in grado di valutare l’impatto dell’aumento del prezzo dell’elettricità per le

economie domestiche e per le aziende?

3.) Il Consiglio di Stato in che modo monitora l’evoluzione del prezzo dell’energia elettrica?

4.) Il Consiglio di Stato quali misure intende intraprendere a sostegno delle categorie più toccate?

Marco Passalia
a nome del gruppo PPD+GG

Presentata il 25 febbraio 2022

Fonti

  1. Fonte https://www.swissinfo.ch/ita/energia-_energia-in-svizzera–le-bollette-saranno-contenute–ma-la-crisi-futura- incombe/47095760
  2. Fonte: https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-85013.html
  3. https://www.swissgrid.ch/it/home/newsroom/blog/2022/regola-settanta-percento.html
  4. Fonte : https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-85447.html
  5. Fonte : https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-85447.html
  6. Fonte: https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-85447.html
  7. Fonte: https://www.uvek.admin.ch/uvek/it/home/datec/media/comunicati-stampa.msg-id-87202.html
  8. https://www.uvek.admin.ch/uvek/it/home/datec/media/comunicati-stampa.msg-id-87202.html
  9. https://www.uvek.admin.ch/uvek/it/home/datec/media/comunicati-stampa.msg-id-87202.html

Mobilità pubblica e privata ai tempi del coronavirus

Interrogazione

Data22 ottobre 2021 
Presentata daMarco Passalia a nome del gruppo PPD + GG

Interrogazione inoltrata in data 22 ottobre 2021

L’entrata in funzione della galleria di base del Monte Ceneri, il nuovo orario ferroviario 2021,
i nuovi collegamenti e le nuove linee di bus in varie regioni del Cantone hanno portato in
Ticino un netto miglioramento dell’offerta di mobilità pubblica.
Come si può leggere nel sito web delle FFS – cito – “l’orario 2021 consente collegamenti
più veloci, frequenti e comodi per Milano. La galleria di base del Monte Ceneri apporta
miglioramenti anche nel traffico regionale. A causa di ritardi, dovuti alla pandemia, nella
realizzazione di alcuni progetti ferroviari in Ticino, l’orario 2021 sarà introdotto in due fasi: la
prima fase è prevista dal 13 dicembre 2020, la seconda dal 5 aprile 2021”.
Questo importante traguardo nella mobilità del nostro Cantone giunge però in un momento
difficile visto che, da una parte, il trasporto pubblico sembrerebbe soffrire ancora degli effetti
negativi della crisi pandemica, mentre dall’altra parte, il trasporto su strada è diventato ancor
più intenso, intasato e fragile.
È evidente a tutti che negli ultimi due anni qualcosa è cambiato in peggio nella mobilità
ticinese: meno passeggeri hanno utilizzato i mezzi pubblici a causa dei timori legati ai
contagi da coronavirus a vantaggio dell’auto, molti lavoratori sono stati obbligati a lavorare
da casa, altri lavoratori sono rimasti senza lavoro o nell’impossibilità di lavorare sempre a
causa della pandemia e, infine, molti turisti confederati si sono recati in Ticino con
l’automobile per ferie e per i fine settimana.
Il risultato pare lapalissiano: treni e bus meno occupati, ma più auto sulle strade;
addirittura, si sono poi create delle situazioni di picco di auto nei fine settimana e
durante le vacanze scolastiche nei vari Cantoni svizzeri che si sono declinati in
ingorghi infiniti sulle strade ticinesi.
In questo difficile contesto pare ovvio dedurre che le vere potenzialità del trasporto pubblico
e della cosiddetta rivoluzione ticinese del trasporto pubblico siano state fortemente
influenzate negativamente e ridotte dalla pandemia.

GRUPPO PPD+GG

Sulla base di questi elementi facendo uso delle facoltà di cui all’art. 98 LGC/CdS a nome
del gruppo PPD + GG formulo al Consiglio di Stato le seguenti domande:

  1. Dall’entrata in funzione della prima fase del nuovo orario ferroviario (13 dicembre
    2020) fino ad oggi (data dell’interrogazione) qual è il numero di passeggeri che ha
    preso il treno in Ticino rispetto ai 3 anni precedenti?
    1a. Per lo stesso intervallo di tempo rispetto ai 3 anni precedenti è possibile identificare il
    numero dei passeggeri nella tratta ferroviaria Locarno-Lugano e nella tratta ferroviaria
    Bellinzona-Lugano?
  2. Dall’entrata in funzione della prima fase del nuovo orario ferroviario (13 dicembre
    2020) fino ad oggi (data dell’interrogazione) qual è il numero di passeggeri che ha
    utilizzato il bus in Ticino rispetto ai 3 anni precedenti?
  3. Qual è il numero di abbonamenti Arcobaleno venduti negli ultimi 5 anni?
  4. Dall’inizio della pandemia ad oggi in che misura sono state disattese le previsioni di
    aumento dei passeggeri e degli introiti da titoli di trasporto rispetto a quanto
    preventivato?
  5. Il Consiglio di Stato è in grado di fornire il numero di veicoli privati che hanno percorso
    quotidianamente le principali arterie ticinesi negli ultimi 3 anni (fino alla data
    dell’interrogazione)?
    5a. È possibile identificare una correlazione tra il numero di auto in Ticino e le principali
    festività lavorative e scolastiche nel resto della Svizzera?
  6. Corrisponde al vero che le informazioni circa il potenziamento del trasporto pubblico
    ha raggiunto prevalentemente i cittadini ticinesi?
    6a. Che tipo di informazioni sono state rilasciate nei confronti dei frontalieri e dei turisti?
    6b. Non ritiene il Consiglio di Stato che occorra insistere regolarmente e allargare i
    destinatari di queste informative / promozioni / pubblicità a frontalieri e turisti?
  7. Quali misure concrete intende adottare il Consiglio di Stato per promuovere
    ulteriormente tra gli utenti la maggior offerta di trasporto pubblico in vigore con il
    cambiamento di orario?
  8. Il Consiglio di Stato riceve dalle imprese di trasporto un quadro globale concernente le
    situazioni di ritardo e di disservizi?
    8a. Se sì, può indicare anche sinotticamente come è la situazione (numeri e minuti di
    ritardi, casi di disservizio, ecc.)?
    8b. In caso negativo, il Consiglio di Stato in futuro intende richiedere alle imprese un breve
    e regolare rapporto che riporti queste informazioni?

Con ossequio
Marco Passalia
Per il gruppo PPD + Generazione Giovani

Interrogazione inoltrata i data 22 ottobre 2021

Il Ticino è pronto ad anticipare il futuro?

In autunno il Canton Zugo fornirà un’identità digitale ai suoi cittadini, un cosiddetto passaporto digitale basato sul sistema della blockchain. Una prima al mondo che anticipa i tempi e che si baserà su un’applicazione criptata utilizzando la tecnologia “dei blocchi” per proteggere informazioni personali. I cittadini registreranno la loro identità tramite un’applicazione, che sarà poi verificata dall’amministrazione comunale. Continua a leggere

Ri-orientamento: a che punto siamo? Cosa è stato fatto?

Come ben sappiamo, il mercato del lavoro e il mondo della scuola purtroppo non sempre vanno di pari passo. Spesso l’offerta dei giovani diplomati non corrisponde con le domande di lavoro. A detta di molti cittadini e docenti, questa differenza è anche dovuta ad uno scarso dialogo tra mondo scolastico e mondo del lavoro. Alfine di migliorare le opportunità professionali in un’ottica di medio e lungo termine, i seguenti firmatari ritengono quindi sia necessario far coincidere l’offerta formativa con le opportunità professionali in maniera più mirata. Continua a leggere

Esiste un’alternativa ragionevole al tunnel di risanamento al San Gottardo?

Il prossimo 28 febbraio 2016 saremo chiamati ad esprimerci in votazione popolare sul progetto di risanamento della galleria autostradale del San Gottardo. Ricordiamo che la variante di risanamento con la realizzazione di una seconda canna – sostenuta da Consiglio federale e Parlamento – prevede che una volta completata questa nuova galleria il traffico verrà completamente deviato attraverso il nuovo tubo. Durante questo periodo la vecchia canna potrà essere risanata. Alla fine dei lavori, in ogni tubo verrà aperta al traffico una sola corsia, evitando in tal modo il pericoloso traffico in senso inverso.

La sicurezza verrà notevolmente aumentata grazie alla presenza di una nuova corsia di emergenza. Nella Costituzione e nella legge (LTS) è esplicitamente garantito che non ci sarà alcun aumento di capacità e che non aumenterà il numero di veicoli attraverso il tunnel del San Gottardo. Si tratta della massima garanzia immaginabile nell’ordinamento giuridico svizzero. Continua a leggere